La violenza di genere vista con gli occhi di un bambino che legge una sua poesia per descrivere un fenomeno di cui non si dibatte mai abbastanza e che si può manifestare sotto molteplici forme, anche legate alle nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale.
Giovanni, 11 anni, ha aperto così l’evento Un altro “genere” di intelligenza artificiale, promosso dall’Associazione Donne Gruppo CDP in collaborazione con Fincantieri e Cassa Depositi e Prestiti, che si è svolto presso il Museo MAXXI di Roma.
Nell’anno della Presidenza Italiana del G7, l’iniziativa rientra anche nel calendario di side-events del Women7 (W7), engagement group del G7 dedicato alla parità di genere e all’empowerment femminile.
Molti gli ospiti e le testimonianze di eccellenza, tra i quali: Alice Vatta, Consigliere indipendente e membro del Comitato per la Sostenibilità Fincantieri; Annamaria Tartaglia, Co-Chair Women 7; Matteo Flora, Fondatore di The Fool; Padre Paolo Benanti, Presidente Commissione italiana sulla Intelligenza artificiale, membro del Comitato sull’Intelligenza artificiale delle Nazioni Unite; Ersilia Vaudo Scarpetta, astrofisica dell’Agenzia Spaziale Europea; Sveva Avveduto, ricercatrice emerita del CNR; Alessandra Santacroce, Direttore Relazioni Istituzionali e Presidente Fondazione IBM Italia; Diva Tommei, Chief Innovation and Education di EIT Digital.
Hanno partecipato anche Daniele Alì, Chief Information Security Officer di Fincantieri e Gaetana Marrone, Head of Governance Cybersecurity di CDP.
L’incontro è stato l’occasione per indagare sugli impatti che le nuove tecnologie, in particolare l’AI, stanno avendo sulle questioni di genere ma anche per valorizzare il contributo fondamentale che le donne possono fornire alla scienza. Si è parlato di discipline STEM o STEAM (includendo anche l’arte) e di come incentivare, tra le ragazze, lo studio delle materie scientifiche e tecnologiche.
Secondo l’ultimo rapporto Unesco solo un terzo delle donne è laureato nelle discipline STEM a livello mondiale. Nel 2022, a livello globale, solo il 25% dei ricercatori sull’intelligenza artificiale si stimava fossero donne.
L’impiego dell’intelligenza artificiale avrà effetti sul mondo del lavoro e dell’economia e la formazione, per persone e imprese, avrà un ruolo imprescindibile per affrontare quella che si presenta come una vera e propria rivoluzione.